Gli effetti psicologici della chirurgia estetica

Pubblicato il 18 Novembre 2019 in News

Ormai è risaputo che la chirurgia estetica migliora il benessere psicologico perché incrementa autostima e sicurezza. Ne conseguono anche effetti su vita sociale, relazionale e lavorativa.

Secondo una ricerca pubblicata nel 2012 da Applied Financials Economics le persone di bell’aspetto riescono ad ottenere migliori risultati nel lavoro e nello studio sia perché il loro aspetto piacevole rende più semplice le relazioni interpersonali sia perché autostima e sicurezza determinano un’aggressività positiva nelle loro attività.

Effetti della chirurgia estetica: Rinoplastica

Si ragiona poco su quanto la correzione di un piccolo difetto, di un inestetismo fisico, possa dare benefici alla nostra salute. Un esempio è la rinoplastica, intervento di chirurgia che è al quinto posto nella classifica degli interventi. Si effettuano circa trentamila rinoplastiche ogni anno. Quest’intervento è spesso associato alla settoplastica per migliorare anche la respirazione.

La rino-settoplastica funzionale è utile per migliorare anche la respirazione nasale, sopratutto notturna. Il sonno ha cinque fasi e solo la quinta (quella dei sogni) è realmente ristoratrice. Se non si fanno in una notte almeno due cicli di sonno completi non ci si è riposati realmente e questo nel tempo comporta la comparsa di stanchezza diurna con riduzione delle prestazioni fisiche e/o colpi di sonno, sopratutto postprandiali.

Un intervento estetico determina sempre maggiore benessere? No, non è sempre tutto oro ciò che luccica! Un evidente difetto estetico può essere corretto ma un conflitto interiore no.

Effetti della Rinoplastica

Se è vero che un miglioramento fisico determina quasi sempre un maggior benessere psicologico, è anche vero che alcuni pazienti pensano di risolvere tutti i loro problemi cambiando aspetto con una rinoplastica. In realtà se i problemi psicologici sono importanti, un intervento anche ben riuscito non cambia le cose. In altri casi i pazienti attribuiscono il loro disagio a difetti poco evidenti e pensano che un intervento possa risolvere un problema solo di natura psicologica.

Il chirurgo deve essere in grado di effettuare una valutazione del miglioramento fisico che la rinoplastica può determinare ma anche una valutazione per individuare pazienti con situazioni psicologiche negative. Un intervento in questi casi non solo non determina alcun beneficio al paziente ma ne peggiora il quadro: resterà deluso e penserà che il suo naso è stato realizzato male.